Forbici da potatura elettriche

Ogni pianta di vite produce dozzine di germogli ogni anno, ma solo uno o due sono necessari per la produzione del vino. Tutti i germogli in eccesso sono tagliati direttamente alla radice e i germogli residui vengono potati, eseguendo almeno un taglio per germoglio. Ogni ettaro contiene fra 5.000 e 10.000 viti e ciò significa che solo nella viticoltura vanno effettuati circa 100.000 tagli per ettaro. Lo stesso vale per la frutticoltura. Anche gli alberi più piccoli, come ad esempio quelli normalmente presenti nell'agricoltura intensiva, vanno spuntati e potati centinaia di volte. La qualità della frutta e del vino dipende in larga misura dalle corrette tecniche di taglio.

Ogni taglio, eseguito con forbici da potatura semplici, richiede un notevole sforzo per braccia e mani e, dopo un certo tempo, causa sintomi da affaticamento. Il rischio di incorrere in lesioni da sforzo è estremamente elevato, soprattutto durante la fase di taglio. Per evitarlo, i produttori dei dispositivi hanno sviluppato forbici da potatura meccaniche non appena questo è diventato tecnicamente possibile. All'inizio, l'unica soluzione meccanica era quella dei sistemi pneumatici: ancora oggi in autunno e in inverno nei vigneti è possibile sentire il rumore dei compressori in funzione.

Per trasmettere la forza alle forbici usate dal viticoltore è necessario un tubo flessibile per aria compressa che, pressurizzato, può superare i 100 metri di lunghezza. Mentre le forbici pneumatiche rappresentano ancora la tecnologia ottimale per il taglio dei rami più grossi, il loro uso in viticultura risulta particolarmente difficile. Ciò è dovuto al fatto che i viticoltori, dopo la potatura di un filare, devono raggiungere nuovamente il compressore e riposizionarlo prima di poter passare al filare successivo.

La sostituzione dell'aria compressa con l'energia elettrica è stata possibile solo grazie all'impiego di batterie leggere agli ioni di litio. In questo modo i viticoltori possono girare l'angolo e andare avanti e indietro lungo i filari senza limitazioni. Le forbici elettriche sono collegate alla batteria, che di norma è fissata alla cintura del viticoltore con un cavo corto, mentre i motori elettrici, integrati nelle impugnature delle forbici, erogano la forza necessaria. «Durante la stagione della potatura, spesso l'operatore è costretto a utilizzare le forbici ininterrottamente per settimane», spiega Patrizio Pellicanò, Direttore tecnico di Campagnola. «Ciò significa che l'operatore deve reggere il dispositivo per tutto il giorno e in questo caso ogni grammo è importante».

L'azienda bolognese ha pertanto deciso di sviluppare delle forbici in grado di alleggerire il lavoro dei viticoltori da tutti i punti di vista. Il motore è un componente essenziale ma non solo in termini di peso. «L'azionamento deve avere una coppia elevata mentre il peso deve essere ridotto al minimo», spiega Christian Lucini di FAULHABER SA, responsabile del progetto. «Inoltre, deve funzionare anche a velocità elevate per consentire di eseguire i tagli il più rapidamente possibile. Dato che questo tipo di lavoro implica frequenti operazioni di start e stop con cambi costanti di carico, le forbici devono anche essere in grado di erogare la forza senza surriscaldarsi, riducendo al minimo il consumo di energia e massimizzando il tempo di funzionamento».

Campagnola ha eseguito una serie di test, confrontando gli azionamenti di vari produttori sulla base di questi criteri. «Il micromotore DC a spazzole 2657 CR di FAULHABER ha sbaragliato la concorrenza», ricorda Patrizio Pellicanò. «Con soli 156 grammi del motore, l'intero sistema di azionamento pesa 80 grammi in meno rispetto ad altre combinazioni di motoriduttore. Inoltre, l'elevata efficienza unita al basso consumo energetico consente una durata d'uso di dieci ore per carica, il che corrisponde a una durata della batteria superiore del 20% rispetto ai prodotti della concorrenza».

Il modello Pony rappresenta il paio di forbici più leggere di Campagnola e uno dei più leggeri disponibili sul mercato. È in grado di eseguire fino a 70 tagli al minuto e può essere azionato sia automaticamente che manualmente. In modalità automatica, le lame di taglio si chiudono completamente non appena il dito preme sul pulsante di azionamento. In modalità manuale, le lame seguono i movimenti delle dita: il motore, quindi, reagisce in modo estremamente preciso e la potenza di uscita deve adattarsi con esattezza al movimento. Il motore DC gestisce questa perfetta coordinazione con grande maestria. Le forbici, inoltre, proteggono i cavi di supporto dell'azionamento. In caso venga rilevata la presenza di cavi fra le lame di taglio, le forbici si arrestano immediatamente.

Un contatore delle operazioni di taglio, che registra anche il tempo di funzionamento, permette di monitorare dettagliatamente i movimenti di taglio, consentendo all'operatore di rispettare gli intervalli di manutenzione. Campagnola consiglia una revisione delle forbici dopo 400.000 tagli. «I dispositivi sono costantemente in funzione durante le campagne di potatura di vigneti e alberi da frutto, in particolare nelle grandi aziende», spiega Patrizio Pellicanò. «Oltre al carico costante, le forbici devono poter funzionare per quattro o cinque anni senza inconvenienti. Il micromotore DC a spazzole FAULHABER ha dato eccellente prova di sé grazie alle sue caratteristiche e all'elevata affidabilità in funzionamento continuo. Abbiamo fatto decisamente la scelta giusta».