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Motori CC per il mercato dei robot di ricerca e salvataggio

È improbabile che anche il più sofisticato robot possa svolgere il suo compito più efficacemente di una persona quando si tratta di estrarre da un cumulo di macerie i sopravvissuti a un disastro. A differenza di un operatore in carne e ossa, invece, un UGV (Unmanned Ground Vehicle, veicolo terrestre senza pilota) come Recon Scout IR di ReconRobotics Inc. (Edina, Minnesota, USA) è in grado di esplorare indenne un edificio crollato e di inviare da lì foto in tempo reale che possono aiutare i soccorritori a prendere decisioni importanti in quanto a reazioni tattiche. Scout, la cui forma ricorda un piccolo manubrio, può arrampicarsi su terreni impervi o muoversi lungo un percorso specifico in base alle istruzioni ricevute, inviando allo stesso tempo un flusso continuo di immagini, per di più senza bisogno di un collegamento via cavo. Grazie a un design sofisticato, ai materiali resistenti e ai servomotori compatti e a coppia elevata di FAULHABER usati per la realizzazione del dispositivo, ReconRobotics ha conquistato una posizione di rilievo nel mercato dei robot adibiti a compiti di ricerca e soccorso.

Motori CC per il mercato dei robot di ricerca e salvataggio
Recon Scout IR può essere dispiegato in campo e funzionare senza fili, inviando immagini e spostandosi su comando per un’ora o più per carica.

Piccolo ma potente

Nonostante le dimensioni contenute, progettare l’UGV si è rivelata un’impresa colossale. Il team di ingegneri si è trovato a fronteggiare una serie di richieste a livello di prestazioni di volta in volta contrapposte: l’unità doveva essere potente ma compatta, con una coppia elevata ma anche con una lunga autonomia per singolo ciclo di carica. Tutto ciò ha richiesto alcuni compromessi, l’ottimizzazione dei componenti e la definizione di priorità nelle specifiche. Ciononostante, il robot frutto di questo processo svolge bene pressoché ogni compito assegnatogli.

Il requisito principale era disporre di una potenza motrice sufficiente: un UGV destinato a operazioni di ricerca e soccorso non serve a molto se non è in grado di raggiungere l’area colpita. Spostarsi su mucchi di macerie o terreni irregolari richiede una coppia di tutto rispetto. In questi casi, l’ingegnere sceglie in genere un motore abbastanza grande da erogare la potenza necessaria, ma le dimensioni compatte di Scout costituivano un limite. La seconda e scontata possibilità, ossia aggiungere un riduttore con alto rapporto di riduzione per convertire la velocità del motore in coppia, è stata parimenti scartata: oltre ad aumentare le dimensioni dell’azionamento al di là dello spazio disponibile, avrebbe aumentato la coppia a scapito della velocità, il che è inammissibile per un robot impiegato per compiti di ricerca e soccorso.

Il progetto richiedeva motori ad alta densità di potenza e con diametro di una sigaretta. La soluzione è giunta da MICROMO, azienda statunitense facente capo al Gruppo FAULHABER, con motori a corrente continua da 8 e 10 mm. «FAULHABER ha presentato la soluzione migliore nel range di dimensioni che stavamo cercando», spiega Patrick McKinney, Direttore operativo presso ReconRobotics. Trattandosi di motori tipicamente impiegati per applicazioni mediche, offrivano l’ulteriore vantaggio dell’affidabilità. «Sono chiamati a operare in un ambiente in cui la vita umana dipende dal loro funzionamento», aggiunge. «Abbiamo testato questi motori lasciandoli in funzione ininterrottamente per oltre 168 ore con un carico al 50%. Sono veramente impressionanti.» Per aumentare ulteriormente la coppia, un riduttore planetario aggiuntivo fornisce un rapporto di riduzione di 64:1 con un aumento trascurabile delle dimensioni.

Motori CC per il mercato dei robot di ricerca e salvataggio
L’unità di controllo operatore di Scout, simile a un walkie-talkie, è dotata di un unico joystick e può essere azionata con una sola mano.
Motori CC per il mercato dei robot di ricerca e salvataggio

La traversa dell’UGV ospita una telecamera sensibile agli infrarossi, un’illuminazione IR, motori, unità di azionamento, un controllo e il ricetrasmettitore per la trasmissione di tutti i dati via radio. Le due ruote di Recon Scout sono azionate in modo indipendente. A tale scopo, un sistema di controllo con circuito di regolazione ad anello chiuso fornisce i segnali di controllo opportunamente elaborati. Un giroscopio fornisce il feedback sull’asse z (asse d’imbardata) e assicura che le ruote siano azionate in modo uniforme e Scout possa procedere in linea retta. Per far sì che l’UGV possa essere guidato lungo il percorso desiderato, un accelerometro monitora il movimento degli assi x e z. Una coda di stabilizzazione ponderata bilancia la posizione di rotazione della traversa in modo che l’obiettivo della telecamera rimanga allineato correttamente ai fini dell’acquisizione delle immagini.

Motori CC per il mercato dei robot di ricerca e salvataggio
La versione robusta di Scout per attività di ricerca e soccorso è dotata di ruote chiodate per superare gli ostacoli.

Struttura robusta

Non è più necessario recarsi nell’area interessata: Recon Scout IR è progettato per essere lanciato o paracadutato direttamente sul luogo delle operazioni. Il team di ReconRobotics ha dovuto quindi progettare l’unità in modo che potesse resistere a un impatto verticale sul cemento da circa 10 metri. Sono partiti da un telaio in alluminio aeronautico, che contribuisce anche a dissipare il calore. Un alloggiamento in titanio sulla traversa ne protegge il contenuto. Le ruote sono realizzate in polietilene brevettato e fungono anche da ammortizzatori.

Quando il dispositivo atterra dopo un lancio, le ruote colpiscono il terreno con una forza tale da staccare potenzialmente le ruote dentate. Per cautelarsi da tale pericolo, il team ha ideato una frizione meccanica brevettata che disinnesta le ruote dentate al momento dell’impatto e le reinnesta dopo l’atterraggio dello Scout. Con imager, illuminatore e ruote sempre in funzione, Scout vanta un’autonomia di un’ora per carica, grazie al funzionamento ad alta efficienza dei motori FAULHABER.

La versione originale di Scout consisteva in un robot di sorveglianza progettato per applicazioni militari e incarichi speciali in ambienti urbani relativamente privi di impurità. Quando il gruppo ReconRobotics ha iniziato a sviluppare la versione adibita a compiti di ricerca e soccorso, ha dovuto far fronte a un nuovo requisito: operare in mezzo a macerie, sporcizia e calore. Il cliente ha richiesto che lo Scout, alto circa 10 cm, fosse in grado di sollevarsi da solo su oggetti alti circa 5 cm. Soddisfare quest’esigenza è stata una vera sfida per una macchina così piccola, soprattutto perché non si è derogato dagli altri severi requisiti. Il problema è stato risolto utilizzando un motore più potente con diametro di 10 mm, allargando leggermente le ruote e inserendovi affilate punte della lunghezza di 2,5 cm per migliorare la trazione.

Prodotti

Motori C.C.
Assenza di coppia residua
Controllo preciso del posizionamento e della velocità
Elevata efficienza
Basso livello di rumorosità
Coppia elevata
Peso ridotto
Inerzia del rotore estremamente bassa
Funzionamento di avvio/arresto dinamico
Dettagli
Ulteriori informazioni

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